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Patente digitale: cos'è, come funziona e quando arriva

Redazione Muvon

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Il classico documento rosa, prima in formato cartaceo e ora in formato plastificato, potrebbe sparire nei prossimi cinque anni. Si è a lavoro per implementare la patente digitale, ma cos’è concretamente?

Oggi siamo abituati a fare tantissime cose con lo smartphone e, soprattutto, ad archiviare documenti importantissimi per la nostra quotidianità. Sul cellulare è possibile anche caricare le proprie carte di credito e pagare digitalmente senza il supporto fisico. A breve, una novità simile potrebbe interessare anche il mondo della guida, aprendo la strada alla patente elettronica o digitale. Tuttavia si preannuncia un periodo di prova abbastanza lungo e una convivenza tra il classico tesserino e l’app dello smartphone.

Come funzionerà la patente digitale?

L’iter legislativo e attuativo che è già in corso, permetterà di archiviare una copia della patente su IT Wallet, ovvero un portafoglio digitale che sarà consultabile su IO, ovvero l’applicazione multifunzione che permette di pagare tributi, conservare i propri dati e altre tessere in formato digitale. Con la recentissima approvazione del Decreto PNRR, bisognerà solo aspettare le linee guida tecniche per vedere una prima release di IT Wallet che, fra le tante cose conterrà anche la patente.

Probabilmente verrà rilasciata in prima istanza una versione beta entro metà anno, per poi migliorare aggiornamento dopo aggiornamento. Ancora non si sa in che formato verrà offerta sull’app, ma - quasi sicuramente - si tratterà di un codice QR che potrà essere scannerizzato dalle autorità in occasione di controlli. 

Quali saranno i limiti di utilizzo della patente digitale?

I primi automobilisti che useranno la patente digitale non avranno fra le mani un codice che sostituisce il classico tesserino, ma una copia digitale di quest’ultimo. Ciò significa che la patente rosa continuerà a essere valida e, in alcuni casi, anche imprescindibile. Nella fase di sperimentazione, la patente digitale sarà accettata solo entro i confini nazionali.

Si prevede un’omologazione dei sistemi nell’Unione Europea, ma ancora poco è stato deciso. Il tesserino, ovviamente, rimarrà l’unica scelta quando si viaggerà al di fuori dei paesi europei. Ad ogni modo, dopo l’approvazione di una legge comunitaria, saranno necessari almeno quattro anni di sperimentazione per iniziare a valutare l’ipotesi di sostituzione.

Allo stato attuale delle cose, però, è presto per dire se la patente fisica verrà abbandonata o meno. In un futuro più o meno prossimo sarà probabile che le due alternative convivano, e - anche per i meno tecnologici - non ci saranno grossi stravolgimenti.

Fonte foto: Pexels

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