Welfare aziendale: l'auto è sempre più richiesta dai dipendenti

Gli strumenti di welfare aziendale permettono al datore di lavoro di migliorare la soddisfazione del dipendente e offrirgli benefit che siano convenienti dal punto di vista fiscale. Fra le opzioni a disposizione del datore di lavoro, l’auto aziendale sembra molto gettonata.

Si chiama Fringe benefit dell’auto aziendale e permette al datore di lavoro di assegnare un auto in noleggio lungo termine al dipendente. Questa può essere utilizzata indifferentemente per le attività professionali e vita privata. Grazie a questo strumento e alla legislazione corrente, il dipendente può usufruire di un mezzo nuovo, poco inquinante e sicuro per ogni circostanza della vita quotidiana. L’importante è stipulare un contratto di utilizzo in cui si concorderà la policy sull’utilizzo del mezzo e le condizioni relative ad aspetti comuni come rifornimento, multe, sinistri e molto altro. 

Tassazione per il dipendente: cosa c’è da sapere

Naturalmente, visto che l’auto è utilizzata per necessità professionali e private, l’Agenzia delle Entrate provvede a tassare come reddito di lavoro dipendente l’uso che se ne fa dopo l’orario di lavoro. Se fino a qualche anno fa l’ammontare della tassazione veniva deciso in modo forfettario, stabilita su tabelle stilate dall’ACI, oggi le cose sono cambiate.

Sono infatti premiati tutti quei datori di lavoro e dipendenti che decidono di stipulare contratti per veicoli ecologici, come ibridi ed elettrici. Basti pensare che i costi a carico del lavoratore sono:

• 25% per veicoli che emettono fino a 60 g di CO2 per km;

• 30% per veicoli nella fascia 60-160 g/km;

• 50% nella fascia 160-190 g/km:

• 60% nella fascia 190g/km.

Se ne deduce che i veicoli che emettono meno si configurano come un vantaggio economico non indifferente per il lavoratore a cui viene concesso il Fringe benefit.

Deduzioni per il datore di lavoro

Dal canto del datore di lavoro sono molti i vantaggi di cui è possibile usufruire. In questo caso le soglie di deducibilità non sono cambiate e rimangono fisse al 70% annuo. In questa quota può rientrare non solo il canone mensile, ma anche le spese di impiego come il carburante. 

Il datore di lavoro, ovvero colui che stipula il contratto, può invece detrarre il 40% dell’IVA versata al noleggiatore lungo termine. L’IVA può essere integralmente dedotta solo quando il veicolo è concesso in uso promiscuo (Fringe benefit) in maniera totalmente onerosa al dipendente.

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